La Consulta per l’Ambiente lancia un appello per riqualificare l’area metropolitana della capitale

Si è riunita a Roma la Consulta Nazionale per l’Ambiente e il Territorio, organo tecnico di Federproprietà, alla quale hanno partecipato il prof. arch. Paolo Portoghesi, il prof. ing. Pietro Samperi, il prof. arch. Sandro Benedetti, l’ing. Cesare Bifano, il prof. Claudio Botrè, il prof. ing. Massimo Cestelli Guidi, l’ing. Paolo Clemente, il prof. ing. Livio De Santoli, il prof. ing. Stefano Gori, il prof. arch. Franco Karrer, il dott. Marco Ravaglioli, il prof. ing. Gianludovico Rolli, il prof. ing. Giuseppe Sappa, il prof. Tommaso Scalesse. La Consulta ha elaborato un documento relativo alla politica urbanistica per lo sviluppo di Roma Capitale metropolitana  Eccone una sintesi.

La Consulta Nazionale per l’Ambiente e il Territorio, organo tecnico di Federproprietà, ha lanciato un appello ai soggetti pubblici e privati coinvolti nella gestione urbanistica di Roma Capitale Metropolitana, riguardante un’ampia serie di problemi connessi al processo di sviluppo dell’area romana, comprendente sia i temi legati al recupero del pesante arretrato nei vari campi riguardanti l’organizzazione urbanistica, la rete infrastrutturale, l’immagine, sia gli interventi necessari al suo futuro, riequilibrando la distribuzione di abitanti e luoghi di lavoro fra centro urbano e nuovi poli decentrati. In particolare l’appello riguarda gli indirizzi per progettare le operazioni necessarie alle varie zone nelle quali il vigente Prg suddivide l’attuale Comune di Roma, in modo tale da assicurare le condizioni necessarie per una corretta ed efficiente “custodia del creato”, secondo gli attuali criteri fondamentali relativi alla salvaguardia dell’ambiente naturale e del  patrimonio monumentale e artistico, unico al mondo. Tra gli indirizzi assume un ruolo determinante, propedeutico e urgente la formazione della “città metropolitana”, in teoria già avvenuta ma, in realtà, solo nominalmente, coincidente con la vecchia provincia, anche se sarebbe stato più rispondente alle necessità riferirsi al territorio individuato nello schema di Piano intercomunale del 1961, attraverso una serie di indagini e valutazioni, eventualmente da aggiornare. Ben altri sono i contenuti che caratterizzarono la legge 142 del 1990, che definì “Riforma delle autonomie locali” l’insieme organico dei provvedimenti intesi soprattutto alla riorganizzazione amministrativa e urbanistica delle aree metropolitane. E’ questo il primo punto del progetto per il futuro urbanistico di Roma.

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