BUIA (ANCE): il BONUS FACCIATE MOVIMENTA un GIRO d’AFFARI DIRETTO DI 6 MILIARDI

“Il bonus facciate è l’unico provvedimento del decreto Rilancio che davvero può contribuire al rilancio dell’economia perché potrebbe movimentare un giro d’affari diretto di 6 miliardi e indiretto di 21. E quindi dare liquidità e reddito alle imprese e non essere, come altri provvedimenti, solo un sussidio temporaneo”. Questo il parere, in un’intervista alla Nazione, di Gabriele Buia, presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, riguardo il quasi inutilizzato, a casa del lockdown, bonus facciate introdotto dall’ultima Legge di Bilancio.  Il governo ha inserito nel Decreto Rilancio i lavori per il rifacimento delle parti esterne degli edifici all’interno del super Ecobonus. “Da gennaio – dice Buia – si può usufruire di un bonus fiscale del 90% per tutti i lavori di ripristino e rifacimento delle facciate nelle zone A (centri storici ) e B (con determinati parametri abitativi). Un’agevolazione rivolta a tutti, privati e imprese, prime e seconde case, proprietari e inquilini. Ma – sottolinea – per questo bonus non è prevista la cessione del credito. Quindi né lo sconto in fattura per le imprese né il trasferimento del credito alle banche o alle assicurazioni. E quindi bisogna anticipare l’importo della spesa recuperabile poi in dieci anni con le detrazioni fiscali”. Il super Ecobonus, che permette di fare lavori senza spendere neppure un euro, è utilizzabile, spiega, “per tutti gli interventi che consentono di migliorare (salvo eccezioni per esempio per chi è già in classe A oppure per i palazzi storici) di due classi la classe energetica degli edifici. Per inserire nella detrazione al 110% anche i lavori sulle facciate è vincolante effettuare, oltre agli altri interventi come la tinteggiatura, l’isolamento termico di almeno il 25% della superficie lorda opaca (senza finestrature) orizzontale o verticale degli edifici”. Quanto alla spesa massima detraibile per i lavori sulle facciate con il super Ecobonus, Buia afferma che “il tetto per il capitolo dell’isolamento termico è di 60mila euro di spesa, 66mila euro detraibili in cinque anni. Nei condomini però, questo tetto va moltiplicato per ogni unità abitativa e in più possono essere aggiunte altre spese per esempio quelle per la sostituzione di finestre e infissi o per l’installazione dei pannelli fotovoltaici”.

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