Il coronavirus non impatta sul mattone: Firenze la città più cara

Anche uno sguardo ai grandi e piccoli centri conferma la situazione di sostanziale stabilità, con oscillazioni nel trimestre marzo-giugno 2020 che, seppur inferiori al punto percentuale, sono tutte a segno positivo. Su base semestrale nelle città con oltre 250.000 abitanti i prezzi crescono dell’1,6% e nei piccoli centri si registra un aumento dello 0,7%. Rimane ampia la forbice di prezzo tra i grandi agglomerati urbani, in cui a giugno 2020 il prezzo medio richiesto è di 2.634 euro, e quelli più piccoli in cui la richiesta è di circa mille euro in meno (1.640 euro/mq). Sembra quindi che, almeno nel breve termine, il Coronavirus non abbia arrestato la corsa dei prezzi del mattone, che tengono in quasi tutti i capoluoghi di regione. Prendendo in considerazione il primo semestre del 2020, la maggior parte delle oscillazioni non supera il punto percentuale. Risultano particolarmente in sofferenza Trieste, Ancona, Aosta e Venezia. Trieste segna a livello semestrale -1,9% e valori che sembrano continuare a scendere (-4,5% nel trimestre marzo-giugno). Ad Ancona la battuta d’arresto dei prezzi delle case in vendita sfiora i due punti percentuali; Aosta e Venezia perdono l’1,3% su base semestrale e confermano il trend in perdita anche nel trimestre marzo-giugno. A fronte di un calo dei prezzi di appena lo 0,1% nel semestre, Firenze si conferma la città più cara in cui acquistare casa, con un prezzo al metro quadro di 3.852 euro. Nessuna sorpresa neanche sul fronte dei capoluoghi più economici, Campobasso e Catanzaro, che restano di gran lunga sotto la media nazionale con un prezzo poco superiore ai 1.000 euro al metro quadro. Tra i grandi centri continua a segno positivo l’andamento dei prezzi a Bologna con un +1,3% nel semestre. Praticamente fermi i prezzi a Napoli e Roma (rispettivamente -0,5% e +0,2%) mentre a Torino si rileva, sempre su base semestrale, un calo di un punto percentuale. Non si arresta la crescita di Milano: il capoluogo meneghino apre il 2020 a segno positivo, almeno per quanto riguarda i prezzi delle case in vendita, che continuano a salire dell’1,7% su base semestrale. “Ci sono stati settori colpiti duramente dall’emergenza sanitaria e dalla chiusura prolungata delle attività – dichiara Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – Per quanto riguarda il mercato immobiliare, la pandemia ha sicuramente ridotto nell’immediato il numero delle compravendite, congelate dal lockdown, ma nel breve non ha avuto particolari ripercussioni sul fronte dei prezzi, come raccontano i nostri dati. Questo dimostra come i venditori non si siano fatti prendere dal timore di una crisi economica, svendendo immediatamente i propri immobili: i valori rilevati da inizio anno fotografano una situazione pressoché ferma, in cui tutti i soggetti attendono di capire cosa succederà nei prossimi mesi”.

 SOLO CASACONSUM PROTEGGE LA TUA SPESA E LA TUA FAMIGLIA

Articoli Correlati

Leave a Comment