Niente Imu per i terreni incolti

Terreni incolti, orti e orticelli esenti da Imu, alla stessa stregua di quelli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap). Non conta, infatti, l’effettivo esercizio delle attività agricole su di essi, ma la potenzialità agricola degli stessi.  Questa la risposta fornita, nell’ambito della VI Commissione Finanze della Camera — informa Italia Oggi — dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta al quesito proposto da Fragomeli e altri, sul tema dell’esenzione dall’applicazione dell’imposta municipale, dopo l’intervento del legislatore avvenuto con il comma 13, dell’art. 1, legge 208/2015 (Stabilità 2016), stante il rischio che la stessa non potesse essere applicata ai terreni posseduti da contribuenti «non» imprenditori agricoli. Dal 1° gennaio scorso, infatti, grazie alle disposizioni appena richiamate, sono esenti dall’imposta municipale propria (Imu) i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, se iscritti nella relativa previdenza agricola, i terreni ubicati nei Comuni delle isole minori (all. «A», legge 448/2001) e i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile. In effetti — conclude Italia Oggi — l’esenzione appena indicata, di cui alla lettera h), comma 1, art. 7, dlgs 504/1992, come richiamato dalla disciplina dell’imposta municipale propria (Imu), a decorrere dal 2016 si applica sulla base dei principi indicati nella circolare 14/06/1993 n. 9 del ministero delle Finanze.

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