Iniziata l’apertura della prima “casa gonfiabile” spaziale

Sono iniziati sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) i lavori per aprire la “casa gonfiabile”, il modulo che si trasformerà in una nuova “stanza” abitabile per gli astronauti e prototipo di future basi lunari o marziane. Il modulo Beam  (Bigelow Expandable Activity Module), una volta gonfiato, resterà fissato per i prossimi due anni, garantendo 16 metri cubi in più alla Iss. Sviluppato dalla società americana Bigelow Aerospace, il modulo Beam servirà a testare per la prima volta la possibilità di usare ‘tende’ spaziali gonfiabili da usare come moduli abitabili capaci di resistere al vuoto e all’urto con eventuali microdetriti. Quello istallato sulla Iss, trasportato da una navetta Dragon lo scorso 10 aprile, è il primo prototipo che, una volta aperto, sarà un ‘pallone’ grande quasi 4 metri. A guidare le operazioni di apertura del modulo sarà l’astronauta americano
Jeff Williams che ha già effettuato i test sui meccanismi di fissaggio e il controllo di eventuali perdite. Il modulo
gonfiabile sarà poi aperto agli astronauti a partire dal 2 giugno. “Il vantaggio di lanciare un modulo espandibile nello spazio è nella possibilità di poterlo compattare — ha spiegato Lisa Kauke, responsabile del progetto per Bigelow — In altre parole, a terra possiamo impacchettarlo strettamente nel razzo, risparmiando massa ma soprattutto volume, e una una volta in orbita lo apriamo”. Se Beam dovesse funzionare con successo, il
prossimo obiettivo dell’azienda sarà quello di creare entro il 2020 un modulo più grande, passando dagli attuali 16 metri cubi a ben 330 metri cubi, una vera e propria casa gonfiabile per 6 astronauti oppure turisti spaziali.

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