Affitti: ecco le tutele per proprietari e inquilini

Sono stati quasi 65mila i provvedimenti esecutivi di rilascio delle abitazioni emessi nel 2015: “solo” 8mila circa per necessità del locatore o finita locazione, contro 57mila per morosità e altra causa. Questo — scrive Il Sole 24 Ore — dice l’ultimo rapporto del ministero dell’Interno sugli sfratti in Italia, con cifre che – pur in flessione rispetto al periodo 2008-2014, quando i provvedimenti erano “esplosi” del 47,8 per cento – restano comunque elevate: uno sfratto ogni 399 famiglie residenti. Il fenomeno ha comportato anche il fiorire delle forme di tutela degli affitti – per proprietari e inquilini – rappresentate da prodotti assicurativi e bancari (in partnership o meno con le reti di agenzie immobiliari). Prodotti che continuano ad evolvere e arricchirsi, adattandosi alle situazioni di mercato. Da qualche settimana, ad esempio, la polizza “Affitto sicuro”, proposta dalla rete di agenzie specializzata Solo Affitti, si è strutturata con nuovi pacchetti speciali, che di fatto disegnano «un programma assicurativo a garanzie crescenti», come illustra il responsabile tecnico dell’area Affitto sicuro, Andrea Cera. Si affianca invece al deposito cauzionale “Valore affitto”, il nuovo prodotto di MetLife riservato agli iscritti Fiaip. Una copertura assicurativa che si concentra sui casi in cui l’inquilino non possa pagare il canone d’affitto e le utenze, a causa di grave infortunio o perdita involontaria dell’impiego. A supportare l’inquilino quando non riesce a rispettare l’impegno del contratto d’affitto punta anche la proposta di Cf Assicurazioni, del gruppo Tecnocasa. Lì dove non c’è diretta convenzione, a livello generale, tra rete di agenzie e compagnia assicurativa, sono i gli agenti a muoversi con singoli accordi. «Il mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, ovvero il mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone, costituisce motivo di risoluzione, ai sensi dell’articolo 1455 del codice civile»: così recita l’articolo 5 della legge 392/78, il cui contenuto viene di solito ricalcato nelle clausole dei contratti di affitto liberi per le abitazioni. Ma è raro che nei fatti il proprietario si attivi per risolvere l’accordo e ottenere il rilascio dell’immobile quando la mensilità arretrata sono soltanto due e l’inquilino mostra la volontà di mettersi in regola. Il proprietario, tra l’altro — continua Il Sole 24 Ore — ha dalla sua il deposito cauzionale: somma versata alla stipula dell’accordo a garanzia dell’adempimento di tutti gli obblighi a carico del conduttore (versamento canoni e oneri accessori, riconsegna dell’immobile senza danni, eccetera). Il deposito non può superare le tre mensilità; ma si tratta di una norma derogabile nelle locazioni abitative.

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