Alloggi abusivi: è normale che abbiano luce, gas e acqua?

Provate a immaginare di entrare in un alloggio nuovo di vostra proprietà. Aprite il gas e non arriva. Schiacciate l’interruttore della luce e non si illumina nulla. Girate il rubinetto e non scende l’acqua. Un film dell’orrore? No, semplicemente questo dovrebbe essere lo scenario di uno che ha realizzato un alloggio abusivo. E sì — scrive Fabio Balocco sul Fatto Quotidiano — perché la legge non consente (ed è ovvio) di alimentare utenze al servizio di un fabbricato abusivo. Lo prevede l’articolo 48 del Testo unico in materia edilizia (D.p.r. 380/2001) , che così recita: “E’ vietato a tutte le aziende erogatrici di servizi pubblici somministrare le loro forniture per l’esecuzione di opere prive di permesso di costruire, nonché ad opere in assenza di titolo iniziate dopo il 30 gennaio 1977 e per le quali non siano stati stipulati contratti di somministrazione anteriormente al 17 marzo 1985. Il richiedente il servizio è tenuto ad allegare alla domanda una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (…) indicante gli estremi del permesso di costruire”. E allora cosa dobbiamo pensare? Che uno che realizza un manufatto abusivo – a meno che non trasformi un magazzino o un rudere in villetta, nel qual caso le utenze già le aveva – poi produca energia elettrica tramite un generatore a gasolio? Che abbia una bombola del gas per farsi da mangiare, oppure cucini sopra una stufa a legna, che gli garantisce anche un minimo di riscaldamento? Che abbia un pozzo da cui emunga l’acqua necessaria per cucinare, ma non certo per farsi la doccia, e così via? Ovviamente non sarà così. Dico “sarà” perché non conosco nessun furbastro che si sia costruito un alloggio in barba alle leggi. Più facile immaginare che qualcosa non funzioni e che quell’abusivo riesca chissà come a ottenere quei servizi che non dovrebbe avere, grazie alla superficialità o alla compiacenza degli enti preposti. E così possa usufruire tranquillamente di quella casa di cui – se tutto andasse invece come dovrebbe – non saprebbe che farsene. A questo caso si aggiunge, ovvio, anche quello che l’abusivo si allacci abusivamente, almeno per quanto riguarda l’energia elettrica.

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