Bari, 143 abusivi occupano le case popolari. Il giudice: “Possono restare”

A Bari esiste un isolato dove nulla è al proprio posto. Non vale la legge. Non valgono le norme. Comanda soltanto il più forte, il più veloce oppure il più furbo. Una strada dove case che dovrebbero finire a chi ne ha diritto sono invece abitate da chi, forse, ha gli stessi bisogni ma nulla di più: non è in graduatoria, nessuno gli ha assegnato quell’appartamento. Eppure, ciò nonostante, almeno per il momento potrà restare lì. Centoquarantaquattro indagati, 222 appartamenti occupati abusivamente, la metà del complesso di via Don Gnocchi al quartiere San Paolo, sedici case sequestrate, a Bari è scoppiato il grande scandalo delle case popolari, secondo quanto scrive la Repubblica. A innescare la miccia il sostituto procuratore Baldo Pisani che, grazie al lavoro degli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri, ha colto i primi frutti di un’indagine partita nel marzo del 2014 dopo un esposto dell’allora sindaco di Bari Michele Emiliano e alcuni articoli di Repubblica. “Dalle indagini – scrive il pm Baldo Bisani nella richiesta di sequestro – è emersa una situazione diffusa di irregolarità e abusivismo”. Le unità immobiliari del complessi di via Don Gnocchi sono 443, tutti di proprietà del Comune e direttamente gestiti e amministrati dall’Arca, l’ex Iacp. “Sul totale – scrive ancora il pm – sono state riscontrate 222 posizioni anomale in cui non vi è corrispondenza tra l’assegnazione e la situazione di fatto riscontrata”. In sostanza la metà degli abitanti delle palazzine di via Don Gnocchi sono abusivi. Il pugno duro non è però stato condiviso dal gip Francesco Pellecchia che, nel provvedimento notificato al Comune, concede soltanto 16 sequestri lasciando però tutti nelle case nelle quali non hanno diritto di vivere.

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