Ma le tasse calano davvero? Intanto aumentano le bollette di luce e gas

Le tasse sono diminuite, stanno diminuendo, diminuiranno? La realtà smentisce le dichiarazioni ottimistiche del governo di una sostanziale diminuzione delle imposte. I contribuenti italiani non hanno finito di consegnare il 730, di pagare l’acconto di Imu e Tasi, dell’addizione regionale e comunale dell’Irpef che ecco l’aumento delle bollette dell’energia  elettrica e del gas. Per i consumatori l’aver voluto festeggiare, da parte di alcuni partiti politici, il 16 giugno come il giorno della liberazione dalla tasse è stata una beffa. L’Italia è piena di contraddizioni. Una di queste riguarda la relazione tra basso costo del prezzo del petrolio (48 dollari circa a barile) e la mancata riduzione del prezzo della benzina alla pompa ed altri prodotti energetici derivati dall’oro nero. La sorpresa, poco spiegabile, arriva dall’Autorità per l’energia elettrica che ha deciso un aumento della bolletta elettrica del 4,3% e del gas dell’1,9% a partire dal primo luglio. In pratica l’aumento colpisce una famiglia tipo con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kw e una potenza di 3 kw e una famiglia tipo con consumi di gas metano di 1400 metri cubi annui.

Tre le considerazioni che stanno suscitando le reazioni dei consumatori e dei proprietari di immobili. Primo: in 30 anni dall’avvio della liberalizzazione del mercato dell’energia e a 17 dal decreto Bersani le bollette hanno subito un incremento del 35%. L’obiettivo invece della liberalizzazione era che la concorrenza avrebbe dovuto consentire un vantaggio e non un aggravio per gli utenti. Secondo elemento: considerato il basso costo del petrolio, ci si sarebbe dovuto aspettare una riduzione del costo dei prodotti energetici. Non è stato così. Le motivazioni allora sono due: il mancato calo dell’incidenza della pressione fiscale e delle accise e il rialzo dei costi di approvvigionamento. Per quest’ultimo aspetto entriamo nei meandri del “burocratese” e delle maglie dei sovracosti politici. L’Autorità per l’energia elettrica, invece di dire chiaramente che si tratta di un aumento, lo definisce “aggiustamento” dovuto alla crescita dei costi sopportati dall’Acquirente unico e del cosiddetto “dispacciamento”, espressione assurda per definire i costi sostenuti dal gestore della rete (Terna) per il mantenimento in equilibrio il sistema elettrico. C’è pertanto uno scorretto funzionamento del mercato? Hanno dubbi le associazioni dei consumatori e la stessa Autorità, la quale, nel rilevare anomalie, ha inviato un dossier all’Antitrust “per possibili profili anti-concorrenza”. Le anomalie di produzione e di gestione chi potrebbero aver favorito? E sarebbero le conseguenze di accordi non consentiti dalle norme europee? Terzo: l’energia c’è in abbondanza ma costa cara. Troppo. E, come se non bastasse, i proprietari di immobili si troveranno nella prossima bolletta energetica la prima trance di 70 euro del canone della Rai, le cui modalità di pagamento hanno sollevato molte proteste e creato equivoci a partire dalla differente intestazione tra marito e moglie delle utenze. E’ stato necessario, per non pagare due volte, inviare a Torino alla Rai una raccomandata con ricevuta di ritorno (10 euro).

ebilcoba_colf CONTRATTO COLLETTIVO COLF E BADANTI: CHIEDI CONSIGLIO A EBILCOBA, SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

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