Manovra 2018: la cedolare sugli affitti non sarà strutturale

Mentre la Commissione europea ha inviato una lettera per chiedere chiarimenti sui progetti di bilancio per il 2018 a cinque Paesi, tra cui l’Italia, il testo definitivo della legge di Bilancio per il 2018, composto da 120 articoli, è stato trasmesso al Senato, dove ora si apre la sessione di bilancio con una settimana di slittamento rispetto ai tempi previsti. La manovra, che si appresta a iniziare il suo iter parlamentare, prevede, tra le misure principali, la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva per il 2018, ma l’aggravio viene rimandato e rimodulato a partire dal 2019: in particolare, l’aliquota Iva al 10% salira’ di 1,5 punti percentuali dal 2019 e di altri 1,5 punti dal 2020, mentre quella al 22% aumentera’ di 2,2 punti percentuali dal 2019, di ulteriori 0,7 punti percentuali dal 2020 e di 0,1 punti dal 2021. La cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato non sarà strutturale bensì solo per il biennio 2018-2019 e restano fuori uffici e negozi.

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