Nel mirino della Finanza le case vacanza affittate in nero

Nei mesi di luglio e agosto sono stati più di 1.300 gli interventi delle Fiamme gialle contro le locazioni brevi in evasione d’imposta, stipulate anche attraverso siti specializzati che incrociano domanda (turisti) e offerta (proprietari degli immobili a disposizione). È quanto emerge dai dati diffusi dal comando generale della Gdf — scrive Italia Oggi — a conclusione del piano stagionale di controlli estivi, che ha interessato anche accise e money transfer. Le locazioni brevi di case vacanza sono un fenomeno sempre più in voga, soprattutto grazie allo sviluppo di piattaforme online dedicate. I proventi ricavati dai locatori, tuttavia, devono essere tassati ai fini Irpef, con modalità che variano a seconda del grado di «professionalità» del gestore e dell’abitualità dei servizi, sia ai fini Irpef (reddito di fabbricati, reddito d’impresa o reddito diverso), sia ai fini Iva. Durante i mesi estivi i militari del fisco hanno riscontrato 1.400 violazioni, che saranno ora approfondite dall’Agenzia delle Entrate per l’eventuale accertamento. Tra le attività realizzate — continua Italia Oggi — spiccano due maxi-operazioni. La prima è quella denominata «Black house», condotta dalla Gdf di Udine: a Lignano Sabbiadoro le indagini hanno interessato 10 agenzie immobiliari e 396 persone fisiche proprietari di immobili, portando alla luce oltre mille abitazioni che venivano locate in maniera irregolare o totalmente in nero. L’evasione contestata supera i 5,5 mln di euro, mentre l’Iva evasa dalle agenzie ammonta a 450 mila euro.

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