Roma, Raggi: entro ottobre il censimento del patrimonio, poi il Piano Casa

“Duecentomila abitazioni vuote, oltre diecimila persone in lista d’attesa addirittura da decenni per un
alloggio popolare e lo scandalo delle occupazioni abusive di centinaia di immobili. Questi sono i numeri di Roma; questo è il vero volto dell’emergenza abitativa e la conseguenza di politiche dell’accoglienza totalmente inadeguate rispetto alla realtà di questi anni”. Lo denuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi in un lungo post su Facebook riguardante l’emergenza abitativa. “In questo quadro di desolazione e zone d’ombra, che si traduce in ingiustizia e sofferenze per i più deboli, abbiamo avviato un piano per cambiare il sistema dell’accoglienza e ripristinare la legalità con la dovuta attenzione nei confronti dei soggetti socialmente più fragili – aggiunge Raggi – anziani non
autosufficienti, madri con bambini, persone disabili. Tuttavia, è sotto gli occhi di tutti come già questa “classificazione” non tenga conto delle nuove povertà e tenda a dividere le famiglie”. La questione di fondo resta l’emergenza casa, secondo Raggi. “Ci stiamo lavorando dallo scorso anno. Nei mesi scorsi, molto prima che il problema esplodesse mediaticamente, abbiamo approvato due delibere per superare il disagio abitativo e tutelare le fragilità. Abbiamo tracciato un percorso: stiamo effettuando la ricognizione di tutti gli immobili del patrimonio di Roma Capitale e dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata. Vogliamo destinarli a nuclei familiari in condizioni
di fragilità all’interno del nuovo Servizio di assistenza e sostegno socio alloggiativo temporaneo (Sassat). Entro il 31
ottobre termineremo il censimento e avvieremo le attività di stima economica per gli interventi di manutenzione necessari a renderli abitabili”. Una seconda tappa è quella del 31 dicembre, spiega Raggi. “Entro quella data presenteremo in Assemblea Capitolina un “Piano di azione per superare il disagio abitativo”: l’obiettivo è
potenziare lo scorrimento delle graduatorie di chi ha diritto a un alloggio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) – conclude – Abbiamo già iniziato con la chiusura dei famigerati Centri di assistenza alloggiativa temporanea (Caat): sono residence che, pur costando milioni di euro ai cittadini, non risolvevano dell’emergenza abitativa dei più deboli. Mettiamo così fine a uno spreco di risorse pubbliche che riutilizzeremo – meglio – per le famiglie più in difficoltà”.

 PORTIERCASSA: PORTIERI E PROPRIETARI UN’UNICA DIFESA. UN NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO CHE TUTELA LAVORATORI E DATORI DI LAVORO

 

 

 

 

Articoli Correlati