Sono 48mila gli alloggi occupati abusivamente in Italia

E’ sempre di stretta attualità l’emergenza abitativa dopo lo sgombero dell’edificio di via Curtatone, a Roma, occupato abusivamente dal 2013, e i conseguenti duri scontri di Piazza Indipendenza tra occupanti e forze dell’ordine. Dopo le polemiche che hanno riguardato in particolare la gestione degli incidenti, la domanda che ci si pone è: quanti palazzi di via Curtatone esistono in Italia? La sindaca Virginia Raggi aveva annunciato l’avvio di un’indagine sui “circa 100 immobili, pubblici e privati, occupati abusivamente in tutta la città”. Data la difficoltà di censire le abitazioni abusive, non esiste un vero e proprio catasto delle case occupate e bisogna dunque affidarsi ai dati dei singoli enti. Secondo gli ultimi dati forniti da Federcasa, risalenti al luglio 2016, gli alloggi occupati abusivamente nel nostro Paese sono circa 48mila. L’81% di queste abitazioni (circa 40 mila casi) è stato occupato con la forza, mentre il restante 19% (9 mila casi) sono detenute da soggetti sprovveduti di titolo. Analizzando i dati, il fenomeno risulta in progressivo aumento, con una crescita del 20,9% tra il 2004 e il 2013, “anche a causa del peggioramento della tensione abitativa”, si legge sul sito Federcasa.it. Rispetto al totale delle abitazioni, circa il 6,4% di essere risulta occupato abusivamente. Mezzogiorno e Centro Italia sono le aree maggiormente interessate dal fenomeno, con percentuali rispettivamente del 53,4% e del 36,5%. Quali sono le principali cause di una tendenza così ampiamente diffusa? Il report Federcasa evidenzia come ad alimentare il fenomeno siano soprattutto fattori quali: la perdurante presenza di alloggi sfitti, il disagio economico del contesto sociale, la limitata collaborazione con le autorità preposte all’ordine pubblico e gli aspetti legislativi.

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