Un libro racconta il crac immobiliare causato dalla banca Lehman Brothers

Le banche? Una spietata macchina da soldi. E’ la risposta dell’ex manager Greg Smith, 33 anni, sudafricano, che ha lasciato dopo 12 anni Golden Sachs, una delle più blasonate banche Usa. Il giudizio è scritto in un libro che ha fatto scalpore a 8 anni dalla crisi generata dagli eccessi di Wall Street. Dai verbali delle riunioni della Federal Reserve emergono con chiarezza gli errori di sottovalutazione dello tsunami finanziario compiuti dalla Banca centrale americana. Dal crac della Lehman Brothers si sa ormai quasi tutto e la documentazione è enorme coprendo tutte le fasi della bolla immobiliare di fine 2007 alle misure di emergenza adottate dalla Fed dopo aver preso atto della gravità della situazione. Risulta dai verbali che il presidente Ben Benarke ammise di essere stato colto di sorpresa ma reagì con decisione riducendo il costo del denaro dello 0,75%. I debiti che portarono al fallimento della Lehman furono 613 miliardi di dollari.

Era il 15 settembre 2008 quando venne aperta la procedura di fallimento che si è poi rivelata la maggiore bancarotta della storia mondiale innestando la più grave crisi finanziaria dal 1929. Solo nel dicembre 2015 la Fed guidata da Janet Yellen, che all’epoca era a capo della struttura di san Francisco, ha rialzato i tassi d’interesse in considerazione di un miglioramento dell’economia americana. Poiché restano “debolezze nel mercato del lavoro” a marzo la Yellen ha “assicurato cautela nel rialzo dei tassi”.

Le immagini fotografiche e televisive dei trader che lasciavano gli uffici della banca con il materiale personale raccolto in fretta sembravano l’icona della fine di un’epoca. I trucchi delle banche sono invece continuati come è apparso evidente dalla manipolazione dei tassi a breve dell’euro e dal cartello messo in azione per guadagnare di più con i derivati ma con grave danno per le tasche dei cittadini. Migliaia di famiglie ed operatori europei avevano il mutuo agganciato a quei tassi potenzialmente avariati, in sostanza truccati e da qui le maxi-multe dei confronti di alcuni grandi istituti. Alcune associazioni hanno avanzato la richiesta che almeno una parte dei proventi delle multe venissero restituiti ai consumatori. Lo sconquasso provocato nell’economia Usa ha indotto la Jp Morgan, che aveva mentito sul livello di rischio dei prodotti legati all’immobiliare, a trovare un accordo con il ministero della Giustizia per aiutare i clienti più poveri a comperare casa. Dei 13 miliardi che Jp sta pagando per uscire dalle controversie legali legate ai comportamenti prima e durante la crisi del 2008, circa 2 miliardi sono destinati ad agevolare i titolari in difficoltà dei mutui, altri 2 miliardi sono usati per aiutare le comunità danneggiate dal ricorso al cosiddetto “foreclosure”: privazione del diritto di cancellare un’ipoteca con il conseguente passaggio della proprietà del bene ipotecato al creditore ipotecario. Per cui interi quartieri vennero svuotati quando le banche tolsero la casa a quanti non riuscivano più a pagare le rate del mutuo. Solo di recente sono stati elaborati progetti di riqualificazione urbana e finanziate le demolizioni delle abitazioni abbandonate. Dopo la crisi dei mutui subprime il patrimonio immobiliare si è deprezzato sia per l’eccesso di offerta sia perché gli edifici non più abitati sono andati in rovina. Il bilancio di questa operazione non è stato ancora fatto completamente anche perché molti abusi addossati a Jp Morgan derivano dall’assorbimento di altre due società come Bears Steans e Washington Mutual in crisi.

CONTRATTO COLLETTIVO COLF E BADANTI: CHIEDI CONSIGLIO A EBILCOBA. SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

 

Articoli Correlati