Abitazioni a energia “quasi zero”: l’Emilia Romagna anticipa i termini imposti dall’Europa

Gli obblighi e le opportunità a proposito della nuova direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione o di significative ristrutturazioni sono al centro dei seminari gratuiti promossi da Assform e rivolti a ingegneri, architetti, periti industriali e geometri. La Direttiva 2010/31/UE riguarda dal 31 dicembre 2018 gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 anche quelli privati in tutta Italia. In Emilia Romagna e in Lombardia però la direttiva riguarda già dal 2019 anche i privati. In particolare, l’Emilia Romagna ha stabilito che le nuove costruzioni per gli edifici occupati da pubbliche amministrazioni si dovevano conformare dal 2017 ai requisiti previsti per gli “edifici a energia quasi zero”, e dal 1° gennaio 2019 anche tutti gli altri edifici privati, anticipando così di due anni le previsioni nazionali. In Emilia Romagna il seminario sugli Edifici a energia quasi zero (NZEB, Near zero energy buildings) è in programma venerdì 6 aprile a Modena, dalle 15 alle 19, all’Università di Modena e Reggio Emilia, nella Sala Eventi Tecnopolo (Campus Dief, via Pietro Vivarelli, 2), le iscrizioni sono aperte. La partecipazione all’incontro garantisce i crediti formativi per i professionisti.Che cosa prevede la direttiva e cosa accadrà in Emilia Romagna? Tra meno di un anno, nel 2019 scatta in Italia l’obbligo di realizzare edifici pubblici a energia quasi zero, un obbligo che si estende non solo alle nuove costruzioni, ma anche alle grandi ristrutturazioni. La direttiva sulla prestazione energetica in edilizia stabilisce che dal 2020 anche i nuovi edifici privati devono essere a energia quasi zero, ma nelle regioni Emilia Romagna e Lombardia l’obbligo per i privati scatta già dal 2019. Che cosa significa ‘edifici a energia quasi zero’? Questi edifici devono rispondere a delle caratteristiche ben precise e avere un’alta prestazione energetica con un fabbisogno energetico basso o del tutto assente. Il fabbisogno deve essere infatti coperto da energia proveniente da fonti rinnovabili. Per ottenere risultati adeguati è necessaria una reale progettazione integrata che contempli un sistema virtuoso, ad esempio tra gli impianti idraulici, quelli elettrici e l’involucro stesso.

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