Affitti brevi: anche Airbnb dovrà riscuotere la cedolare secca del 21%

Tempi duri per chi vuole evitare di pagare la cedolare secca del 21% sugli affitti brevi ricorrendo alla nota piattaforma Airbnb che solo in Italia conta oltre 214mila case e l’anno scorso ha fatto registrare 3,7 milioni di arrivi. Dopo una lunga battaglia — scrive Il Sole 24 Ore — il Tar del Lazio con la sentenza n. 2207/2019 ha respinto le richieste di Airbnb che finora si era rifiutata di riscuotere la cedolare secca sulle locazioni brevi e comunicare all’Agenzia delle Entrate i nomi dei locatari e i relativi redditi. Ma Airbnb ha già annunciato che farà ricorso al Consiglio di Stato. «Siamo delusi dal pronunciamento del Tar del Lazio – annuncia Airbnb – e intendiamo fare ricorso presso il Consiglio di Stato, anche ai fini dell’eventuale interessamento della Corte di Giustizia ». Per la piattaforma online, si tratta di una pronuncia che punisce «chi non usa il contante».

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