Allarme di Buia (Ance): Ferme 600 opere per 54 miliardi con la perdita di 842 mila posti di lavoro

“Il Paese è fermo e la situazione sta peggiorando: i dati sono sotto gli occhi di tutti, c’è una grandissima preoccupazione”. A parlare è il presidente dell’Ance Gabriele Buia, che torna a lanciare l’allarme dei costruttori, “senza edilizia non c’e’ crescita”, chiede “poche regole semplici e senza deroghe” per gli appalti e, in un colloquio con l’ANSA, snocciola dati da bollettino di guerra per il settore sollecitando il governo sui temi più caldi. A partire dal blocco delle infrastrutture. Buia cita le “600 opere ferme per 54 miliardi e una perdita di 842 mila posti di lavoro e 191 miliardi di mancate ricadute sull’economia” e sottolinea come liberando i fondi già stanziati e bloccati nelle varie amministrazioni locali per una cifra che, secondo la stima del Mef è di 87 miliardi di euro, si creerebbero in tutto “1,3 milioni di posti di lavoro”.  La crisi d’altronde ha minato profondamente il settore: dal 2008 ad oggi si sono persi 600 mila addetti, 120 mila imprese ed il 70% degli affidamenti bancari. In 10 anni il valore della produzione è sceso sotto i 120 miliardi dagli oltre 200 precrisi e ora arranca con un ritmo di crescita nettamente inferiore rispetto agli altri paesi europei: l’1% contro il 6% della media Ue e l’11% della locomotiva tedesca.  Ma per azionare la leva dell’edilizia è necessario un cambio di passo importante. Buia cita il modello spagnolo con il governo che nel 2010 in piena crisi stanzio’ 13 miliardi in due anni per i comuni per piccole e medie infrastrutture.

 PROBLEMI DI CONDOMINIO? L’ARPE LI RISOLVE CON SOLI 8 EURO AL MESE. CONSULENZE TECNICHE-LEGALI-FISCALI GRATUITE PER TUTTO L’ANNO

 

 

Articoli Correlati