Aria condizionata: come detrarla dalle tasse

È tempo di dichiarazione dei redditi. Ora si possono apportare variazioni e inserire dati mancanti al modello 730 precompilato, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Modificando il 730 sarà possibile detrarre ai fini Irpef il costo, sostenuto per l’acquisto di un condizionatore o di una pompa di calore, ma solo se vengono soddisfatte determinate condizioni. Non esiste infatti un vero e proprio bonus condizionatori per il 2018, tuttavia queste spese rientrano tra quelle previste dalle agevolazioni per l’acquisto di mobili in seguito a ristrutturazione e quelle per gli interventi di efficienza energetica (il cosiddetto Ecobonus). Nel primo caso è possibile beneficiare del bonus mobili, portando in detrazione ai fini Irpef il 50% dei costi sostenuti per l’acquisto del condizionatore. Per questa agevolazione fiscale però è necessario che l’acquisto avvenga in seguito alla ristrutturazione dell’abitazione e che il condizionatore sia a risparmio energetico. Il limite di spesa è di 10.000 euro e il rimborso del 50% Irpef sarà erogato in 10 rate annuali. In alternativa si può ricorrere all’Ecobonus, ovvero alla possibilità di portare in detrazione con la dichiarazione dei redditi il costo sostenuto per la sostituzione di un impianto di riscaldamento con un condizionatore a risparmio energetico. In questo caso la detrazione ha un tetto di spesa di 46.154 euro ed è pari al 65% dei costi sostenuti (il rimborso avviene sempre in 10 rate annuali). Bisogna ricordare che con il modello 730/2018 si possono detrarre solamente i costi sostenuti per l’acquisto di climatizzatori risalenti al periodo d’imposta 2017; quindi se avete comprato un condizionatore quest’anno dovete aspettare il 2019 per beneficiare dell’agevolazione. Per farlo è fondamentale che il pagamento sia tracciabile (non è possibile pagare in contanti) e che nel bonifico sia indicato il codice fiscale del beneficiario, la partita IVA del venditore e il numero della fattura.

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