Bastia Umbra, Expo Casa presenta l’alloggio del futuro

Expo Casa, a Bastia Umbra, è cominciata in grande stile e ha conquistato il pubblico nonostante la pioggia. Il primo weekend dell’esposizione ha visto l’ingresso di migliaia di persone, venute a scoprire le novità della manifestazione e del mondo della casa, con un 10% di incremento rispetto all’edizione 2017. Non solo semplici visitatori, ma anche tanti professionisti e operatori di settore, che dalla scorsa edizione trovano nella kermesse di Epta Confcommercio Umbria tanti momenti di incontro, relazione e aggiornamento. La nostra è – spiega Aldo Amoni – una scelta precisa e mirata. Vogliamo diventare un’esposizione che offre una scelta ampissima sia a chi vuole costruire, arredare o ristrutturare casa sia a chi è un professionista in cerca di contatti e novità. E con la collaborazione di Tecla costruzioni in Legno, dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e dei tanti esperti che stanno intervenendo in questa edizione siamo sicuri di presentare un evento ai massimi livelli. A conquistare il pubblico sono la qualità dell’offerta e le tante novità presentate. Di particolare impatto è stata l’istallazione ARTquake, realizzata da un’équipe interdisciplinare dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” e dell’università di Perugia per puntare l’attenzione sulle vite e le emozioni di chi le abita. Samuel ha un anno – spiega Paolo Belardi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti – è un progetto di comunicazione della Regione Umbria, dedicato agli eventi sismici del 2016, che in occasione di Expo Casa 2018, in virtù di un’idea dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e grazie alla collaborazione con Sistema Museo, Casa di Reclusione di Spoleto e Comune di Spoleto, è diventato l’installazione artistica ARTquake. I visitatori di Expo Casa 2018 infatti, subito dopo l’ingresso, si troveranno immersi nell’atmosfera crepuscolare di un borgo ideale, composto da 10 micro-case (ideate da un’équipe di giovani artisti dell’Accademia e realizzate dalla falegnameria della Casa di Reclusione), volte a rimarcare la necessità di affrontare i temi della ricostruzione post-sismica mediante l’uso di materiali tradizionali, come il legno e la canapa, rinnovati dalla forza evocativa dello sguardo. E da quella cultura dell’abitare che, in Umbria, è millenaria.

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