Bonus Facciata escluso per alcuni interventi: ecco quali

Il Bonus Facciate è probabilmente, tra le novità della Legge di Bilancio 2020, quella che ha riscosso maggiore interesse. Nelle ultime versioni — riporta il sito Investireoggi.it — la misura è stata leggermente rivista. Che cosa è cambiato? Vediamolo più da vicino. Nella prima versione in allegato alla Manovra 2020 il Bonus Facciate non aveva praticamente limiti. Questi sono stati introdotti invece nella revisione per fissare dei paletti. Vediamo dunque come funzionerà il Bonus Facciate. L’incentivo fiscale prevede un’agevolazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute per i lavori da suddividere in 10 rate di pari importo spalmate in dieci anni. Una delle modifiche riguarda la circoscrizione territoriale della misura: potranno portare in detrazione le spese di ristrutturazione solamente i proprietari di immobili ubicati nelle “Zona A” (centri storici) e “Zona B” (aree totalmente o parzialmente edificate) così come individuate con il DM n. 1444 del 1968. Restano fuori, quindi, i proprietari di immobili che si trovano nella “Zona C”, ossia nelle aree cd di “espansione urbanistica”. Maggiori dettagli pervengono anche relativamente al tipo di interventi che possono dar diritto al Bonus Facciata: l’ultima versione della normativa, infatti, specifica che “sono inclusi solamente i costi sostenuti per le «strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi”, ivi compresi anche quelli di tinteggiatura o di pulizia della facciata. Non potrà fare domanda per il bonus facciata, invece, chi sostiene spese relative a cavi, pluviali e impianti di qualsiasi tipo . In altre parole resta fuori tutto ciò che non si vede nella superficie esterna della facciata.

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