car sharing: come gestirlo nel condominio

Si chiama «car sharing di comunità» e la prima città d’Europa a usarlo sarà Milano, a partire dalla prossima primavera, quando le auto elettriche dell’operatore Share’ngo, che in città ha già più di 1400 vetture, arriveranno nel complesso residenziale di Cascina Merlata, quartiere periferico adiacente all’ex sito di Expo, con un servizio personalizzato di auto in condivisione a uso esclusivo degli inquilini del condominio. Il Comune meneghino — scrive il Corriere.it — con deliberazione di giunta n.885 del 19 maggio 2017, ha introdotto il “car sharing”, cioè la condivisione temporanea di veicoli elettrici, con servizio di noleggio a breve termine senza conducente. L’amministrazione milanese ha posto particolare attenzione anche al servizio “condominiale” per promuovere la mobilità in sharing in comunità più ristrette, nei cosiddetti smart district. Nel progetto è prevista la condivisione di un numero limitato di vetture, a servizio di comunità condominiali singole o aggregate, con l’obbligo di riservarle ai residenti dei condominii dove sono localizzate. Il servizio di car sharing sarà incluso nelle spese condominiali ogni mese ad un costo di pochi centesimi (dieci centesimi al minuto) e usufruendo del car sharing di comunità si avrà il parcheggio gratuito sulle strisce gialle e su quelle blu. Il servizio sarà erogato esclusivamente all’interno dell’area condominiale e degli stalli messi a disposizione dal gestore (con un massimo di 10 vetture, così come previsto da delibera del Comune di Milano, in base alla grandezza del condominio). E il noleggio e il rilascio delle autovetture potrà avvenire esclusivamente in aree localizzate all’interno degli stabili interessati. L’installazione delle “colonnine elettriche” nel condominio dovrà anche integrarsi con lo stabile, e occorrerà per questo adeguare le normative condominiali in base a tali novità, salvo che non sia già previsto nel regolamento fornito dal “costruttore”.

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