Elettrodomestici da smaltire, un “tesoro” ignorato dagli italiani

In cantina si accumulano 200 milioni di tivù, radio e telefonini sorpassati. Ma portarli nelle “isole ecologiche” o riconsegnarli ai rivenditori fa bene ad ambiente, consumatori e comunità. Da fine 2018 — scrive il sito Lettera 43 — potremo fare acquisti online su qualsiasi sito dell’Unione. Ma i contenuti in streaming restano fuori dall’accordo. E c’è l’incognita dell’Iva. Non tutti sanno che gli elettrodomestici, piccoli o grandi che siano, una volta “esausti” (guasti, oppure semplicemente superati e sostituiti), vengono catalogati come rifiuti speciali. Non solo perché possono disperdere parti altamente inquinanti, ma anche a causa del fatto che molti dei loro componenti sono materie prime in esaurimento e dunque vanno riciclate. Un apparecchio defunto, se correttamente smaltito, inizia una nuova vita come miniera di minerali. Eppure pochi italiani ne sono consapevoli e i più preferiscono disperdere nell’ambiente vecchi televisori catodici, scaldabagno mal funzionanti e accumulare in casa senza un motivo computer e cellulari sorpassati. Niente di più sbagliato, anche perché esistono diverse leggi che possono incentivare uno smaltimento corretto, in cui ci guadagnano tutti: consumatore e comunità.

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