Emergenza rifiuti: vale lo sconto Tari del 60% se i cassonetti sono pieni?

Continua l’emergenza dei rifiuti a Roma. E molti utenti della capitale chiedono se questi disagi possono quantomeno dare diritto ad uno sconto Tari come si legge in effetti su internet. E’ forse il caso quindi di fare chiarezza: quando i disservizi sulla raccolta rifiuti danno diritto a sconti Tari? Ad affermare in sede giurisdizionale questo rivoluzionario principio, che oggi molti romani richiamano — spiega il sito Investireoggi.it — è stata la Commissione Tributaria Regionale di Bari con sentenza n.2607/2017. Il dispositivo stabilisce che, se i raccoglitori messi a disposizione del Comune risultano essere inadeguati e insufficienti per soddisfare le necessità degli abitanti della zona in cui sono ubicati, al contribuente che trova ripetutamente il cassonetto della spazzatura pieno spetta lo sconto del 60% sulla tariffa rifiuti (pagherà dunque solo il 40% dell’importo Tari dovuto). Per capire come i giudici pugliesi siano arrivati a questa sentenza facciamo un ulteriore passo indietro analizzando quello che in proposito prevede la legge. E’ il Comune a dover stabilire nel regolamento le quantità massime di rifiuti che il servizio pubblico può gestire (il calcolo si baserà sulla capacità degli impianti a disposizione del gestore affidatario del servizio). I raccoglitori messi a disposizione dalla P.A. devono essere adeguati per la raccolta rifiuti della popolazione residente comprese eventuali attività commerciali presenti in zona. Questa situazione viene equiparata a quella in cui il servizio di raccolta si svolga in maniera discontinua tale da portare ad un’emergenza rifiuti. E questo è il caso di Roma. Cosa fare quindi se si è impossibilitati a gettare regolarmente la spazzatura perché i cassonetti non sono sufficienti o perché gli addetti al servizio non passano a raccogliere i sacchetti con frequenza? Il contribuente potrà fare domanda al Comune per l’ applicazione dello sconto Tari del 60% . Se il Comune rigetta la domanda ci si deve rivolgere alla Commissione Tributaria Provinciale.

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