Il riscaldamento è una stangata? I “trucchi” per risparmiare

Quante ore tenete acceso il riscaldamento dentro la vostra casa? Avete paura di ricevere una batosta in bolletta? Volete sapere se esistono degli escamotage per risparmiare senza rinunciare al giusto tepore casalingo? Esistono poche e semplici regole che possono permettere alle famiglie di diminuire la spesa per il riscaldamento che, con le rigide temperature invernali, diventa una ‘voce’ aggiuntiva a quelle presenti tutti i mesi nella liste delle ‘cose da pagare’. Secondo l’ Unione Nazionale Consumatori , il problema nasce dal modo in cui sono costruite le case italiane: “Consumano troppa energia per il riscaldamento perché sono state edificate senza tenere in considerazione l’efficienza energetica: in media si consuma tra i 140 e i 170 kwh/m2/anno. Per meglio comprendere questo dato – spiega l’Unc – basti pensare che esistono oggi tecnologie costruttive e impiantistiche che consentono di abbassare i consumi per il riscaldamento anche del 30-40%, mantenendo le medesime condizioni di comfort. Anche nelle case esistenti si possono ridurre gli attuali consumi, utilizzando le tecnologie e i nuovi materiali disponibili, insieme a un’attenta gestione dell’impianto di riscaldamento. In generale, possiamo dire – prosegue la nota – che, se battere i denti non fa bene, anche l’eccessivo caldo crea problemi alla salute: un giusto compromesso tra salute, portafoglio e ambiente è quello di tenere durante il giorno la temperatura tra i 19 e i 20 gradi. Anche se ci sono bambini, ciò che conta è che l’appartamento non sia freddo: superare i 24 gradi non è l’ideale per un bambino, anzi, al contrario, può essere pericoloso per la sua salute. Un solo grado in più fa aumentare i consumi dell’8%. Se il riscaldamento è autonomo, di notte la caldaia va spenta e programmata per la riaccensione un paio d’ore prima della sveglia mattutina”. Ecco, dunque, qualche utile consiglio per verificare se il proprio impianto di riscaldamento è efficiente, oppure se ha bisogno di interventi per migliorarlo e risparmiare energia. La nostra abitazione è bene isolata? Un edificio male isolato fa aumentare le spese per il riscaldamento e per il condizionamento estivo, perché disperde il calore attraverso le finestre, le pareti, i solai e il tetto. Le finestre e le porte vetrate forniscono luce e aria alle stanze e favoriscono gli apporti termici gratuiti del sole nella casa. Tuttavia, se non hanno ancora i doppi vetri possono disperdere il calore della casa, anche se l’edificio è sufficientemente isolato nelle sue parti murarie. L’intervento più risolutivo consiste nella sostituzione dei serramenti con altri predisposti di doppi vetri: l’intercapedine tra i due strati di vetro (vetrocamera) serve a ridurre il passaggio di calore. L’efficienza della caldaia è fondamentale per risparmiare sul riscaldamento e per ridurre le emissioni inquinanti. Le caldaie a condensazione sono più efficienti di quelle tradizionali, perché recuperano il calore disperso nel camino e lo riutilizzano nel riscaldamento. Il loro costo è superiore del 30-40% ai modelli tradizionali, ma la spesa viene ammortizzata nel giro di pochissimo tempo in quando rendono almeno il 20-30% in più. Le valvole termostatiche, installate sui caloriferi, rendono indipendente il funzionamento dei vari termosifoni all’interno dell’abitazione, poiché regolano automaticamente l’afflusso di acqua calda in ciascun termosifone, sulla base alla temperatura scelta e impostata nella manopola graduata. La valvola si chiude mano a mano che la temperatura della stanza si avvicina a quella desiderata, dirottando l’acqua calda verso gli altri radiatori ancora aperti. Impostando temperature differenziate nelle varie stanze, si ottiene una corretta gestione del comfort secondo le diverse necessità degli abitanti della casa. Dal 1° gennaio 2017 l’installazione di tali valvole è obbligatoria per legge. L’impianto di riscaldamento autonomo è economico quando serve una villetta unifamiliare o piccoli edifici di 3-4 abitazioni. Negli edifici maggiori è antieconomico perché: la potenza complessiva delle caldaie autonome installate è sproporzionata rispetto alle esigenze energetiche dell’edificio; i costi di manutenzione sono più elevati; la sicurezza è inferiore, la legge vieta l’installazione degli impianti autonomi negli edifici di nuova costruzione con più di 4 abitazioni.

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