Il Tar: l’abuso edilizio, se piccolo, può non essere demolito

Il Tar di Reggio Calabria, in una recente sentenza, ha stabilito che è il giudice a valutare, caso per caso, se un’eventuale, lieve e vecchia difformità può essere sanata oppure no. La sentenza, comunque — riporta il sito Investireoggi.it — ricalca altre pronunce della Corte dei Diritti dell’uomo e del Consiglio di Stato. Quindi, una questione non proprio così recente. In buona sostanza, non va abbattuta, in automatico, l’opera costruita in difformità edilizia, ma, stabilisce la sentenza, il giudice ha potere di decisione nel caso di abusi non gravi e che, tutto sommato, non ledano l’urbanistica territoriale. Anche il trascorrere del tempo potrebbe ulteriormente aiutare il proprietario di casa. E’ stabilito, infatti che, nel caso di abusi piuttosto vecchi, l’autore dell’illecito non rischierebbe nemmeno la condanna penale prevista. È, infatti, molto probabile che essa cada in prescrizione, che in questi casi interviene solo dopo 4 anni (5 in caso di avviso di garanzia) dal compimento dell’illecito.

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