Imposta Municipale Unica (Imu) deducibile al 70%, ma a partire dal 2022. La quota deducibile, ai fini della sola imposizione diretta, però, incrementa già a partire dal 2019 (50%) e nel biennio 2020/2021 (60%), secondo quanto riporta Italia Oggi. L’art. 3, del decreto legge 30/04/2019 n. 34, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100 del medesimo giorno, interviene in modifica del comma 1, dell’art. 14, dlgs 23/2011, rimodulando la quota di imposta municipale unica (Imu) deducibile ai fini dell’imposizione diretta, e non anche dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), riferibile agli immobili strumentali, a partire dal periodo d’imposta in corso (2019). Si ricorda, innanzitutto, che il comma 12, dell’art. 12 della legge 145/2018 (legge di Bilancio 2019) aveva già modificato il comma 1, dell’art. 14 del dlgs 23/2011 disponendo la deducibilità nella misura maggiorata del 40% del tributo locale riferibile, come detto, agli immobili strumentali, in sostituzione della quota del 20%, prevista a decorrere dal periodo d’imposta 2014 (la deduzione del 30% era limitata al periodo d’imposta 2013), a decorrere dal 1° gennaio scorso (2019). Il provvedimento recentemente licenziato e pubblicato lo scorso 30 aprile, più noto come «decreto crescita» ha rimodulato nuovamente la deduzione, restando ferma l’indeducibilità ai fini Irap, passando «a regime», ovvero a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2021 (dal 2022 per i soggetti solari) al 70%. La prima conseguenza, pertanto — continua Italia Oggi — è che la percentuale del 40%, come introdotta dalla recente legge di Bilancio per il periodo d’imposta 2019, non troverà mai la concreta applicazione, giacché il provvedimento in commento ha previsto l’innalzamento al 50% della deducibilità per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2018 (2019 per i solari) e, quindi, sarà utilizzato in abbattimento del reddito dichiarato nel modello dichiarativo del prossimo anno (Redditi 2020 – periodo d’imposta 2019).
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