in aumento i reati edilizi

Reati edilizi in continuo aumento e impossibilità di abbattere la maggior parte degli immobili abusivi che vengono identificati: sono due aspetti drammatici di uno stesso fenomeno, la progressiva perdita del controllo del territorio da parte dello Stato, evidente soprattutto al Sud. I numeri sono impietosi: secondo dati forniti da Legambiente — scrive Italia Oggi —  il numero dei reati legati all’edilizia (6.578) l’anno scorso ha segnato una crescita del 68% rispetto all’anno prima. Le persone denunciate sono state 8.649 con un aumento del 74,4%, mentre il numero delle persone arrestate è in diminuzione: solo 35 contro le 48 dell’anno prima. La parte del leone la fanno quattro regioni del Sud, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, che da sole collezionano quasi la metà delle infrazioni registrate in tutta Italia. Nonostante la gravità della situazione la macchina pubblica sembra paralizzata. Basta pensare che dal 2004 (anno successivo all’ultimo condono edilizio) al 2018 sono state emesse 71.400 ordinanze di demolizione, ma ne sono state eseguite 14 mila, cioè meno del 20%. E anche qui la maglia nera spetta alle solite regioni del Sud, con la Campania che si pone in vetta alla classifica delle inadempienze, con un tasso di abbattimento vicino al 3%. Non bastassero i dati di Legambiente ci sono anche quelli relativi al Def 2018, a certificare che ogni 100 abitazioni costruite nel 2017, ne sono state edificate 19,4 in modo parzialmente o totalmente abusivo. E se si va a distinguere la percentuale di abusivismo edilizio nelle varie macroregioni si trova che al Nord si supera di poco il 5%, mentre al Sud si arriva al 49,9%. Quel che è peggio, si tratta di un dato in costante aumento. Nel 2005 infatti l’indice di abusivismo complessivo era all’11,9%, dieci anni dopo era salito al 19,9. Il valore medio però non racconta tutta la verità — continua Italia Oggi — perché l’assestamento dell’ultimo biennio è dato da una riduzione dell’abusivismo nelle regioni del Nord, sceso in due anni dal 7,6 al 5,7%, a fronte del quale si registra però un incremento al Sud, passato dal 40 al 49,9% e nelle isole, dal 43 al 47%. In pratica, mentre l’abusivismo edilizio al Nord si è ridotto entro limiti quasi fisiologici, nel Mezzogiorno e nelle isole è dilagato fino a essere un segnale evidente di perdita del controllo del territorio da parte dello Stato.

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