in Commissione alla regione friuli le audizioni su regolamento e gestione Ater

La legge regionale 24/2018 del Friuli Venezi Giulia ha modificato la legge regionale 1/2016 in materia di politiche abitative e riordino delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater), in particolare per quanto attiene i requisiti minimi dei beneficiari finali e l’introduzione della decadenza dall’assegnazione dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di delitti di violenza domestica. Per poter recepire tali disposizioni e per semplificare alcune azioni operative in capo agli attuali e futuri inquilini assegnatari, e’ stata registrata la necessita’ di intervenire sul “Regolamento di esecuzione per la disciplina delle modalita’ di gestione degli alloggi di edilizia sovvenzionata gestiti dalle Ater regionali, dei finanziamenti a favore delle Ater stesse a sostegno della costruzione, dell’acquisto e del recupero degli alloggi di edilizia sovvenzionata e del finanziamento del Fondo Sociale di cui agli articoli 16 e 44 della Lr 1/2016” emanato a ottobre 2016. In sede di applicazione di tale regolamento – e’ stato spiegato ai componenti della IV Commissione consiliare da parte dell’amministrazione regionale – e’ emerso che alcune disposizioni necessitano di modifiche. Ecco, quindi, che tra le modifiche vi e’ quella riferita al periodo minimo di residenza in Friuli Venezia Giulia da parte dei richiedenti l’alloggio Ater (oggi si parla di almeno ventiquattro mesi continuativi, la novita’ prevede da cinque anni, anche non continuativi, negli otto anni precedenti) piuttosto che non essere stati condannati in via definitiva per il reato di invasione di terreni o edifici, di cui all’articolo 633 del codice penale, nei precedenti dieci anni, fatto salvo il caso di intervenuta concessione della riabilitazione. Altre specifiche riguardano il fatto di non poter essere proprietari, nudi proprietari o usufruttuari di altri alloggi, anche per quote; gli indicatori dello stato di bisogno; i criteri di annullamento e revoca dell’assegnazione dell’alloggio, tra cui l’introduzione, come detto, della violenza perpetrata o tentata all’interno del nucleo familiare; le informazioni che le Ater rilevano per la determinazione del canone di locazione; i casi di diniego di subentro all’assegnatario deceduto, nell’assegnazione di un alloggio.

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