l’architetto: no al “fai da te” per rendere antisismiche le abitazioni

“No al ‘fai da te’ per rendere antisismiche le vecchie abitazioni”. È il monito dell’architetto Nicoletta Gandolfi per riuscire a prevenire il crollo di altre case nel Centro Italia, dopo che il terremoto del 24 agosto 2016 ha ucciso sotto le macerie centinaia di persone.“Se la parola d’ordine è sempre ‘prevenzione’, ma non è possibile ricostruire tutti gli edifici già esistenti con criteri antisismici, una possibilità è certamente quella di modificarli in modo che siano più resistenti”, sottolinea Gandolfi che è membro della commissione Ambiente dell’Ordine degli architetti, è iscritto all’Aiapp (Associazione italiana di architettura del paesaggio), al Fai (Fondo ambiente italiano), all’Inbar (Istituto nazionale di bioarchitettura) e da anni scrive su quotidiani, riviste e blog del settore, italiani e internazionali. “Tuttavia, intervenire strutturalmente per cercare di dare più stabilità alla propria casa – avverte – richiede competenze specifiche e tecnici esperti, oltre a un progetto ben dettagliato e alla conoscenza della normativa di riferimento, altrimenti si rischia di fare lavori inutili o addirittura dannosi”. Si tratta, comunque, di interventi “non sempre costosi, a volte invasivi, perché i cavi d’acciaio – spiega ancora Gandolfi- potrebbero essere a vista, a seconda della struttura della casa”. Sempre basandosi sul progetto di un tecnico abilitato, “nel caso di murature si possono, per esempio, inserire delle reti nelle pareti lesionate e fare iniezioni di un apposito materiale legante”, precisa Gandolfi. L’architetto propone, “esattamente come per le auto, un libretto di manutenzione degli edifici, per poter monitorare lo stato delle strutture: non ci sono regole operative uguali per tutte le costruzioni, perché dipende dai prodotti utilizzati e dalla tipologia edilizia”.

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