L’aria di casa è inquinata, ripulirla riduce anche lo stress

Uno studio condotto a Shanghai dimostra che la qualità di quello che respiriamo al chiuso ha un impatto importante su ormoni e infiammazioni. PurificatoriKan — scrive il Corriere.it — ha fornito ai partecipanti dello studio purificatori da installare a casa e, dopo 24 ore di uso di questi strumenti (che riuscivano a tagliare dell’82 per cento il particolato domestico), l’esposizione alle polveri sottili è rientrata nei valori normali stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non solo: i filtri antiparticolato hanno ridotto anche i livelli di ormoni dello stress e dei marcatori di infiammazione. Così, anche se lo smog cinese è ben peggiore del nostro, viene da chiedersi se non sia il caso di dotarsi pure noi di purificatori simili per le nostre case: se danno buoni risultati in Cina, tanto più saranno efficaci da noi. «I filtri, se sono molto tecnici e ben tenuti, funzionano. Sono però assai costosi e non alla portata di tutti — osserva Pier Mannuccio Mannucci, internista del Policlinico di Milano, esperto delle correlazioni fra inquinamento e malattie cardiovascolari e autore con Margherita Fronte di “Cambiamo aria!” (ed. Baldini e Castoldi) — Di certo dovremmo far qualcosa per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo in casa, non di rado peggiore di quella esterna: oltre allo smog che può entrare dalle finestre, infatti, al chiuso si accumula anche l’inquinamento che produciamo noi fra le quattro mura».

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