Maltempo: A rischio idrogeologico la stragrande maggioranza dei Comuni

I fenomeni meteo dell’ultima settimana hanno sconvolto l’Italia e hanno creato danni seri dappertutto, provocando una trentina di morti su tutto il territorio nazionale, dai 12 della Sicilia ai 6 del Trentino e ai 4 del Lazio, 2 di Sardegna e Valle d’Aosta, uno in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Campania. Segnalano che il nostro è un Paese fragile. Per la sua orografia vulnerabile, certo. E perché il territorio non viene curato come sarebbe necessario, da parte di chi lo amministra e di chi lo abita. Nei giorni scorsi hanno colpito l’Italia due perturbazioni distinte. «La prima, che ha fatto danni il 29 e il 30 ottobre, è stata un fenomeno epocale», spiega Filippo Thiery, meteorologo della trasmissione Geo&Geo di Rai Tre. I giorni tra ottobre e novembre, in Italia, sono spesso caratterizzati da fenomeni meteo violenti. La seconda perturbazione, che ha colpito la Sicilia tra il 3 e il 4 novembre, secondo il meteorologo è stata «un normale nubifragio autunnale, violento ma non catastrofico». In alcune zone del Friuli, nei giorni precedenti, erano caduti 900 millimetri di pioggia. In Sicilia ne sono caduti 60. I danni sono stati localizzati. I morti della Sicilia, ben più di quelli del Trentino e dell’Alto Adige, chiamano in causa la cattiva gestione del territorio, le costruzioni abusive (o condonate) accanto al letto dei fiumi, i versanti dissestati dove non si interviene da decenni. Quel che è successo nell’isola accade ogni anno in Calabria e in Campania, ed è successo qualche settimana fa in Sardegna.

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