Milano, in vista l’aumento della tassa sui rifiuti

A Milano, nonostante la diminuzione del costo complessivo previsto per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti da parte di Amsa — che da 303.862.515 euro del 2017 è sceso a 301.475.073 euro per il 2018 grazie a «un’ottimizzazione dei costi Amsa e alla gestione di recupero dell’evasione», come spiegato dall’assessore al Bilancio Roberto Tasca — la tariffa della Tari aumenterà — scrive il Giornale — in seguito ad una circolare del ministero delle Finanze, che ha modificato la redistribuzione della quota variabile applicata anche ai box di pertinenza. Senza l’applicazione della circolare, la tariffa annuale si sarebbe ridotta per quasi tutti i contribuenti di circa il 2 per cento. Con l’applicazione decisa dal Comune (altri Comuni hanno deciso di non applicare la circolare contestandone il principio di fondo) la Tari aumenterà dai 5 ai 20 euro all’anno, almeno stando alle simulazioni. Ma il paradosso è che gli aumenti saranno maggior per le 580mila famiglie che non posseggono un box o ne posseggono uno o più ma non di pertinenza, cioè vicini a casa. In sintesi: aumenti per chi non ha box, sconti per chi ce l’ha. Secondo le modifiche del regolamento, la quota variabile della Tari (costituita da un valore assoluto legato al numero degli occupanti) va calcolata una sola volta per l’insieme dell’abitazione e delle pertinenze, e non per ciascuna pertinenza (box, cantine, solai).

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