modena, allarme per le famiglie deboli in affitto negli alloggi popolari

A Modena l’applicazione della nuova legge regionale (delibera regionale n.894/2016 che ha modificato la legge n.24/2001) sui canoni delle case popolari, e la modulazione adottata dai comuni modenesi, ad eccezione del capoluogo, si è tradotta in un disagio per molte famiglie, a causa di consistenti rincari sui canoni di affitto.  A segnalare una situazione di sofferenza per molti inquilini è il sindacato Sunia, che ha ricevuto a sua volta le segnalazioni da parte dei diretti interessati. Nei mesi di dicembre e gennaio scorsi le bollette spedite a casa da Acer (inizialmente senza alcuna  spiegazione sugli importi maggiorati e sul meccanismo di calcolo) avevano infatti importi da pagare molto elevati, in quanto contenevano la richiesta degli arretrati dei mesi di ottobre e novembre con l’aggiunta del nuovo affitto maggiorato. “La fascia della ‘protezione’ dove si collocano le famiglie più fragili, quelle che hanno un Isee inferiore a 7.500 euro, si sono viste triplicare il canone in quanto i Comuni modenesi hanno interpretato la clausola della ‘protezione’ in maniera errata – sottolinea il sindacato – Gli aumenti sono molto articolati: possono andare da 50 euro fino ad arrivare anche oltre i 200 euro mensili. Il risultato è che gli affitti dell’Erp sono diventati, troppo spesso simili a quelli che si applicano nel mercato privato. Tutto questo è inaccettabile”.

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