Mutui contagiati dai tassi negativi: gli interessi crollano e alleggeriscono le rate

Se c’è un effetto pratico dei crollo dei tassi, esso riguarda certamente il mercato dei mutui. Quando parliamo di tassi a zero o negativi — riporta il sito Investireoggi.it — sembra che ci occupiamo di alta finanza, ma non è così. I dati relativi all’Eurirs alle varie scadenze di giovedì scorso ci confermano che il fenomeno dei tassi negativi clamorosamente stia finendo per contagiare anche l’intera struttura di fissazione degli interessi per determinare l’importo delle rate. Anche sui 10 anni si è scesi sottozero e per essere precisi al -0,01%. Come sappiamo, all’Eurirs si agganciano i mutui a tasso fisso. Sino a poco tempo fa, i tassi negativi avevano riguardato solamente i mutui a tasso variabile, attraverso l’Euribor, da anni sottozero. Il fatto che stiano contagiando anche la scadenza a 10 anni dell’Eurirs rappresenta qualcosa di molto significativo, perché è a partire da essa che generalmente vengono fissati i tassi finali dei mutui. Attenzione, ciò non significa che le banche applichino tassi negativi sui finanziamenti, cioè che vi regalino soldi, perché sappiamo che sia l’Euribor che l’Eurirs sono una base di partenza alla quale si aggiunge uno “spread” per determinare il tasso finale, quello che effettivamente incide sulla rata. E da qualche tempo, fiutando il rischio, le banche si sono premurate nel mettere nero su bianco sui nuovi contratti che il tasso finale non potrà mai scendere sottozero (e ci mancherebbe!), cioè nemmeno se la somma tra Euribor/Eurirs + spread esitasse una percentuale negativa.

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