Mutuo per la ristrutturazione di casa: come richiederlo

Il mutuo ristrutturazione casa è un’idea conveniente non solo per la maggior gestibilità rispetto a un mutuo di acquisto casa ma anche per gli incentivi e le detrazioni che possono far recuperare gran parte di quanto investito in poco tempo. Tra gli interventi finanziabili tramite un mutuo ristrutturazione casa ci sono quelli di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e le grandi opere, fino, in sostanza, alla ricostruzione di fatto dell’intero stabile. Da ricordare che per la manutenzione ordinaria e quella straordinaria non c’è bisogno della concessione edilizia, necessaria invece con le grandi opere (con, quindi, anche il versamento di determinati oneri che vengono quantificati in proporzione al tipo di edificio e alla superficie interessata). I mutui per la manutenzione ordinaria: si tratta dei finanziamenti di norma meno onerosi, effettuati su edifici già esistenti, per interventi legati solo a parti limitate di un edificio o all’edificio nella sua interezza per restituire la piena funzionalità. All’interno comprendono, ad esempio, la riparazione e il rinforzo di specifiche parti della struttura, della muratura, delle coperture, l’installazione dei doppi vetri, le pareti mobili eccetera, sempre agendo a norma di legge e rispettando i regolamenti comunali. I mutui per la manutenzione straordinaria: di solito vengono richiesti per interventi legati al consolidamento, al rinnovamento e alla sostituzione di parti della struttura, ma anche per la realizzazione di servizi igienici, creazione di cortili e aree verdi e così via. Nella categoria rientra anche la trasformazione di singole unità immobiliari in più unità e viceversa. Per questo tipo di interventi è necessario presentare un progetto edilizio con tanto di domanda di autorizzazione o denuncia di inizio attività. I mutui per le grandi opere: di gran lunga i più impegnativi, con cambiamenti anche radicali all’edificio intero, sia all’interno che all’esterno. In questo caso è indispensabile, come detto, la concessione edilizia con tanto di versamento di un contributo all’Amministrazione Comunale. Grazie a tassi più ridotti e ammortamenti con durate superiori, personalizzabili con molta più facilità rispetto al mutuo di acquisto casa, di norma si tratta di un finanziamento molto meno impegnativo, ma questo non vuol dire che venga sempre accettato o che debba essere sottoscritto alla leggera, senza valutare i migliori mutui attualmente disponibili sul mercato. Con la ristrutturazione di un immobile è possibile recuperare il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017 per gli interventi di ristrutturazione edilizia entro un limite di spesa di 96.000 euro a immobile, con detrazione ripartita in 10 quote annue di pari importo; a partire dal prossimo 1° gennaio 2018 le cose cambiano, con detrazione del 36% su una spesa massima di 48.000 euro. È fondamentale mantenere sempre tutta la documentazione relativa, come i bonfiici, le fatture, le ricevute di pagamento di ICI/IMU e così via per non avere brutte sorprese in caso di controllo. Per gli interventi relativi al risparmio energetico la detrazione può essere ancora più alta: fino a fine 2017, infatti, arriva al 65% per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Anche qui dal 2018 la disciplina cambia: detrazione massima del 70% dal 2017 fino a fine 2021 per gli interventi condominiali che riguardano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso (limite di 40.000 euro), detrazione del 75% se l’intervento è finalizzato a migliorare la prestazione energetica estiva e invernale del condominio (fino a 40.000 euro), del 36% per gli interventi su singole unità abitative e sugli interi condomini per una spesa massima di 48.000 euro. Le detrazioni possono esserci anche per il semplice acquisto di arredamento, con detrazioni pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili o elettrodomestici destinati all’arredamento di una casa ristrutturata, entro un limite di spesa di 10.000 euro.

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