Prezzo inferiore al mutuo contratto? Scatta l’accertamento fiscale

Scatta l’accertamento fiscale a carico della società immobiliare che dichiara un prezzo di vendita del bene inferiore al mutuo contratto. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione — scrive Italia Oggi — che, con l’ordinanza n. 23379 del 19 settembre 2019, ha respinto il ricorso della contribuente. È il caso di una società immobiliare di Milano che aveva venduto degli appartamento dichiarando un prezzo inferiore rispetto ai mutui contratti. Per questo l’Agenzia delle Entrate aveva emesso un avviso di accertamento contestando dei ricavi in nero. Inutile il ricorso della difesa dell’azienda di fronte alla Ctp meneghina che aveva infatti confermato l’atto impositivo. Stessa sorte in secondo grado con un verdetto ora reso definitivo dalla Corte di Cassazione. La sezione tributaria ha spiegato che, ai fini dell’accertamento del maggior reddito d’impresa, lo scostamento tra l’importo dei mutui e i minori prezzi indicati dal venditore è sufficiente a fondare la rettifica dei corrispettivi dichiarati, non comportando ciò alcuna violazione delle norme in materia di onere probatorio e non potendosi escludere in materia di presunzioni semplici che l’accertamento trovi fondamento anche su un unico elemento presuntivo.

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