Manca l’anestesista, bimbi autistici saltano l’intervento

L’Associazione Nazionale Soggetti Autistici (Angsa) chiede di avviare un protocollo di intesa per l’adozione di particolari accorgimenti durante la permanenza e l’accesso delle persone disabili all’interno delle strutture
ospedaliere. La richiesta avviene dopo la denuncia di un disservizio patito da un bimbo autistico che, dopo esser stato preparato per un intervento di ortodonzia, si e’ visto rimandare l’operazione chirurgica. Un'”operazione semplice e banale per un ‘qualsiasi’ bambino che non avrebbe necessitato ovviamente di ricovero ospedaliero, ma complessa e stressante per un bambino con disabilita’ grave —
spiega Giuseppe Giuli, di Angsa — Infatti comporta il ricovero di tre giorni per un vero e proprio intervento in sala operatoria in anestesia totale. Facile immaginare lo stress a cui si trova sottoposto un bambino con autismo (e la sua famiglia), la cui disabilita’ compromette la comunicazione e rende difficoltoso l’adattamento a un contesto non familiare come e’ quello dell’ospedale. Se poi, come in questo caso, dopo un giorno e una notte passati in ospedale, sottoposto ad i vari esami preparatori, a digiuno dalla sera prima, viene comunicato
in tarda mattinata che, a causa di mancanza dell’anestesista, l’intervento viene rimandato a data da destinarsi, e’ comprensibile l’esasperazione della famiglia”. Secondo Angsa, “non si tratta di un caso isolato in quanto la stessa sorte l’hanno avuta recentemente ben tre bambini con disabilita’ grave”.

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