Ha più di 1000 anni ma non li dimostra: è la carta da parati

La carta da parati è entrata nelle case del nuovo millennio assumendo forme più attente all’ecosostenibilità. Dalle prime realizzazioni con carta importata dalla Cina nel XII secolo — scrive il magazine on line Wise Society — oggi l’evoluzione parla di tessuto-non-tessuto PVC free. L’esempio arriva dall’italiana Wallpepper®, giovane startup milanese. I loro prodotti nascono dalla sapiente combinazione di fibre di cotone e cellulosa: materiali naturali, “bio”, semplici ma dalle caratteristiche uniche. Prima caratteristica green: il tessuto non tessuto realizzato è completamente senza plastica e, oltre a essere rispettoso dell’ambiente, è anche resistente al fuoco in Classe 1. La seconda vocazione ecosostenibile è data dall’uso di inchiostri ecologici, a base acqua, come pure le colle, atossiche, applicabili direttamente al muro e non sul parato come avviene nelle carte tradizionali. Per questa forte attenzione all’ambiente e alla salute si candidano a prodotti adatti (e certificati) all’uso nelle scuole, negli ospedali, oltre che nei ristoranti. La vocazione ecosostenibile è testimoniata bene dalle certificazioni, quattro già ottenute. Già oggi le carte Wallpepper® sono state adottate in alcune casa di cura, per le quali si prestano determinati soggetti e tonalità cromatiche della ricca collezione. La varietà d’uso comprende case, negozi, uffici, ma anche altre destinazioni: è il caso del centro commerciale di Arese, il più grande d’Europa, dove sono stati scelti prodotti del brand italiano.

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