Il fotovoltaico diventa flessibile e si integra… nella carta da parati

Le nuove generazioni di fotovoltaico flessibile stanno cambiando il modo di pensare all’energia solare. Se fino a qualche tempo fa gli unici impianti possibili erano istallazioni ingombranti che richiedevano i giusti spazi e la giusta esposizione — rivela il sito Riinovabili.it — oggi invece quello che si chiede al fotovoltaico è quasi di scomparire. La parola d’ordine è divenuta “integrazione”, e i più recenti lavori svolti a livello mondiale puntano, senza incertezze, in questa direzione. Lo dimostra, da ultimo, il modulo solare creato dalla Virginia Tech. Qui gli scienziati Shashank Priya, Xiaojia Zheng, Congcong Wu, Robert Moore e Amanda Morris hanno realizzato pannelli solari così flessibili e trasparenti da poter divenire parte integrante di finestre o addirittura della carta da parati. Sì, perché il fotovoltaico di Priya e colleghi è in grado di produrre elettricità sfruttando sia la luce diretta del sole che quella diffusa di Led e lampade a incandescenza. I moduli sono spessi meno di mezzo millimetro e sono stati creati attraverso un processo di serigrafia utilizzando pasta all’ossido di titanio a bassa temperatura come parte di una struttura a cinque strati. Un singolo pannello ha le dimensioni del palmo di una mano e una potenza di circa 75 milliwatt di potenza.

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