Regolamento unico edilizio: la Consulta respinge i ricorsi di incostituzionalità
Non sono state accolte dalla Consulta, con la sentenza n. 125, le questioni di legittimità costituzionali, sollevate dalla Regione Puglia e dalla Provincia autonoma di Trento, che hanno promosso due distinti ricorsi, iscritti rispettivamente ai numeri 5 e 9 del registro 2015 — scrive Italia Oggi — lamentando l’incostituzionalità dell’art. 17-bis (Regolamento unico edilizio) del dl 133/2014 (Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164/2014. La norma impugnata aggiunge il comma 1-sexies all’art. 4 del dpr n. 380/2001, stabilendo che, in sede di Conferenza unificata, il governo, le regioni e le autonomie locali stipulano accordi o intese per l’adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo e che «tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale».
