Bollette più care per le seconde abitazioni

La riforma delle tariffe elettriche domestiche? Premia i grandi consumatori, mentre è sulle seconde case utilizzate solo per alcuni mesi all’anno — e dunque con profili di consumo medio-basso — che le novità introdotte hanno avuto gli effetti più pesanti. Da quest’anno — scrive Il Sole 24 Ore — sulle loro bollette aumenta infatti il peso della quota fissa: 135 euro annui (più Iva) nel primo trimestre 2017, poi ridotta a 127,4 euro annui nel secondo e terzo trimestre. Un costo inserito nella componente A3 della bolletta, i cosiddetti “oneri di sistema”, che finanziano gli incentivi alle energie rinnovabili e che ha portato ad aumenti significativi del conto finale. Lo rivela un’analisi effettuata da Ref Ricerche per Il Sole 24 Ore su cinque profili di consumo domestico. L’impatto più significativo si è fatto sentire soprattutto nei primi tre mesi di quest’anno, con una bolletta più salata tra l’11 e il 54% a seconda del profilo di consumo. E secondo la società di consulenza , alla luce dei primi tre trimestri, l’intero 2017 per i non residenti sarà all’insegna dei rincari: per una seconda casa con un consumo annuo di 1200 kilowattora l’aumento medio sarà del 52% rispetto al 2016. Dall’Autorirtà per l’Energia spiegano che si tratta di «un effetto del secondo step della riforma delle tariffe di rete per le utenze domestiche che si concluderà il 1° gennaio 2018». Il risultato è così frutto di una diversa modalità di calcolo degli oneri di sistema e di diversi pesi tra le quote fisse contenute nella bolletta tra utenti domestici residenti e non residenti. mesi precedenti e ha ricominciato a salire nel terzo. Oggi le famiglie con questo profilo di consumo spendono il 15% in più rispetto a un anno fa.

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