Affittopoli romana: 1013 alloggi nel mirino, ma Tronca non fa i nomi dei beneficiari
Cinquecentosettantaquattro immobili censiti, sviscerati, analizzati in ogni minimo particolare per importo dei canoni o delle indennità, durata dei contratti, morosità, posizione reddituale degli inquilini, eventuali contenziosi aperti. Il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca — scrive Il Tempo — ha fatto i compiti a casa. Il minimo sindacale per un amministratore pubblico, un fatto quasi epocale visti i precedenti che hanno portato allo sfacelo di Affittopoli. Eppure i risultati di questo lavoro non sono stati resi pubblici, limitandosi a numeri generici e proiezioni, alla gigantografia di un file excel con tanti nomi oscurati. «Questione di privacy», secondo Tronca, che cade nel comportamento rituale – ahinoi – del politico medio, quello di dire il peccato ma non il peccatore. L’ennesimo atto di scarsa trasparenza verso i romani, stesse scuse dell’Amministrazione tragata Marino quando fu proprio Il Tempo a chiedere: «fuori i nomi». Perché la «privacy» può essere chiamata in causa solo per gli inquilini degli alloggi Erp (popolari), che costituiscono una parte degli immobili presenti nella lista pubblicata dal quotidiano romano. Nel frattempo dobbiamo “accontentarci” del mero elenco dei 574 alloggi utilizzati dalla task-force dell’ex prefetto di Milano come campione da dare “in dono alla città” e alle amministrazioni future. A questi, aggiungiamo gli altri 439 immobili fuori dal centro storico, comunque in zone di pregio, oggetto del prossimo screening che dovrà essere effettuato dal Campidoglio per il totale di 1013 alloggi. Ma che fine farà tutto questo lavoro se non partiranno gli sfratti e non verranno adeguati i canoni? «La beffa è finita», ha detto in conferenza stampa Marcello Minenna, responsabile dell’ufficio Analisi quantitative e braccio destro di Tronca. Ne siamo sicuri? Per ora — conclude Il Tempo — agli atti c’è solo un file segreto, senza nomi né cifre.