Renzi vuol tagliare le tasse alla classe media, ma è solo “annuncite”?
“E come fa?“. “Dove li trova i soldi?“. Sono solo alcuni dei commenti con i quali i parlamentari del Pd – a microfono rigorosamente spento – hanno accolto l’ennesimo annuncio, stavolta via Facebook, del presidente del Consiglio: “Taglieremo le tasse al ceto“. Una bella promessa, soprattutto in campagna elettorale, scrive il quotidiano online Affari Italiani. I dubbi nello stesso Partito Democratico riguardano la copertura finanziaria di un intervento di questo tipo. Già ci sono dubbi sul capitolo pensioni e sulla flessibilità in uscita, sbandierata dal premier e dal ministro Padoan e poi frenata ad Affaritaliani.it dal vice-minisrro dell’Economia Morando. È vero che il governo ha ottenuto una maggiore flessibilità da Bruxelles, ma il debito pubblico per il momento non dà segnali di diminuzione e il Pil continua a salire a un ritmo non soddisfacente. Senza contare la spada di Damocle delle clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva) legate alla scorsa Legge di Stabilità. Insomma, anche tra i dem ci sono molti dubbi sulla possibilità da parte di Renzi e del ministero dell’Economia di mantenere tutte le promesse fatte finora, ultima proprio quella del taglio delle tasse per il ceto medio. Il sospetto è che sia la solita sindrome da ‘annuncite’ per tentare di recuperare consensi a pochi giorni dalle Comunali (i sondaggi per il Pd non sono dei migliori) e soprattutto in vista del referendum sulle riforme costituzionali del prossimo ottobre (il no è in costante crescita). Vedremo cosa farà l’esecutivo nella Legge di Bilancio, ma i dubbi conditi da una certa ironia serpeggiano non solo tra le opposizioni ma anche nello stesso Pd.
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