L’esperto: ecco perché sono crollati anche gli edifici ristrutturati
È la domanda che tutti si fanno dopo il terremoto e alla quale ci sono inchieste della magistratura che daranno risposta: perché sono crollati anche gli edifici ristrutturati da poco? Persino quelli “adeguati” ai criteri anti-sismici? Ma prima dei giudici la risposta la dà Gian Paolo Cimellaro, docente del corso di Ingegneria sismica del dipartimento di Ingegneria civile del Politecnico di Torino, intervistato da La Stampa, secondo quanto riporta il sito Tiscali. Per l’esperto la causa è da cercare nei “ferri di armatura assenti, protezioni nei punti sbagliati, errori nei calcoli, scarsa qualità della muratura”. In sintesi: “costruzioni fatte male dal punto di vista sismico”, e nei prossimi giorni l’ateneo torinese certificherà quali sono stati i difetti di costruzione con squadre di professori e ricercatori che avranno il compito di censire tutti gli edifici e valutare i danni. Per ogni palazzo sarà emessa una sentenza: una sorta di semaforo verde per dire agibile, giallo se servono interventi, rosso se bisogna abbattere. L’attività sarà possibile anche con l’utilizzo dei fondi del 5 per mille autorizzato dal rettore. Cimellaro ha rilevato che “alcuni edifici sono crollati perché non avevano le catene, giunzioni di acciaio che tengono insieme i muri che altrimenti sono come castelli di carte slegate tra loro. Per la mancanza dei ferri c’è stato anche l’effetto sandwich, quando il tetto collassa sull’edificio”. Su altri edifici è stata fatta “una scarsa manodopera, per questo si sono sgretolati. Inoltre, l’assenza di ferri d’armatura trasversali nei pilastri ha reso inagibili e quindi da abbattere interi edifici”. La causa è sempre la stessa insomma: interventi edilizi al ribasso, non a regola d’arte. In alcuni casi le misure hanno funzionato per metà, ad esempio “i contrafforti alla base della chiesa di Sant’Agostino l’hanno fatta reggere, ma la ‘variazione di rigidezza’ tra chiesa e campanile non è stata calcolata opportunamente e ora quest’ultimo è pericolante. Il frontone s’è sbriciolato per la mancanza di un adeguato collegamento con la navata centrale”.
