Costruiremo le case come i Lego?
Negli Stati Uniti il futuro dell’edilizia domestica dipende da sempre più persone come Cyndicy Yarborough, una 26enne ex commessa della catena di supermercati Wal-Mart senza esperienza nel settore edile. Yarborough lavora per la Blueprint Robotics di Baltimora, in Maryland, in una fabbrica che costruisce case come se fossero automobili: in catena di montaggio, usando robot che ogni giorno “sparano” migliaia di chiodi su delle travi senza sbagliare mai. Yarborough — scrive ilPost — manovra un macchinario che solleva i pavimenti e i muri per poi sistemarli sul pianale di un camion, l’ultimo passo prima della consegna in un centro di sviluppo dove verranno assemblati. «Mi piace fare parte di qualcosa di nuovo e all’avanguardia», ha detto Yarborough, che è una madre single e ha iniziato a lavorare per Blueprint a maggio. A dispetto dei molti timori sul fatto che l’automazione tolga posti di lavoro agli esseri umani, in realtà aziende come Blueprint stanno contribuendo ad attenuare una carenza di forza lavoro che negli Stati Uniti ostacola la costruzione di nuove case e immobili commerciali. Stabilimenti come questi permettono agli imprenditori edili di ovviare alla mancanza di personale facendo costruire case e appartamenti “in remoto”, a un costo minore e molto più velocemente. Persino Marriott International Inc., il più grande gestore di hotel al mondo, sta ricorrendo sempre di più all’edilizia modulare per alcuni dei suoi immobili.
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