Mutui: aumentano quelli a tasso variabile

Gli italiani chiedono (ed ottengono) sempre più mutui dalle banche, ma i tassi fissi perdono attrattività, in ragione della maggiore convenienza garantita dal variabile per effetto della politica di tassi ai minimi storici della BCE. Secondo uno studio di settore — scrive la Repubblica — nel mese di maggio l’importo medio richiesto è salito del 2,25% rispetto all’anno precedente (per una cifra pari a 131.112 euro). Le somme erogate dalle banche sono state mediamente intorno ai 125.898 euro, in aumento dell’11,57%. Più consistente l’incremento dell’importo medio richiesto per un mutuo sulla prima casa (+4,02%), per un valore di 141.334 euro. Anche le somme erogate sono cresciute in maniera decisa (+9,76%), toccando quota 129.719 euro. I profili dei richiedenti e i tempi di restituzione rimangono invariati, sia per tutte le domande (40 anni e 22 anni) che per quelle nuove (38 anni e 23 anni). La preferenza per il tasso fisso è ancora alta (70%), maggiore di 3 punti percentuali rispetto a maggio 2016, ma la percentuale dei mutuanti che opta per il tasso variabile passa al 26%. Per l’inchiesta condotta da Facile.it e Mutui.it questo si spiega con l’incremento dell’Irs a 20 anni, passato dall’1.25 di dicembre 2016 all’1.39 di maggio 2017. Non a caso in quei mesi la percentuale di fissi è crollata di 13 punti, mentre quella di variabili è salita di 12.

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