Airbnb contro l’Agenzia delle Entrate: “Impossibile versare la cedolare sugli affitti”
“Lo Stato si è riservato due anni per ideare e introdurre la cedolare secca e ora pretende che ci adeguiamo in un fine settimana”. Doveva partire il 18 luglio la “tassa Airbnb” — ricorda la Repubblica — l’obbligo per gli intermediari degli affitti turistici, digitali e non, di trattenere le imposte dovute dai proprietari di casa e versarsi all’Erario. E invece il debutto della nuova norma anti evasione si è tradotto in un nuovo scontro tra operatori del settore e governo: “Ci troviamo nell’impossibilità tecnica di adeguarci”, scrive Airbnb in una nota. Firmata però anche da un altro sito dell’ospitalità, Homeaway, piattaforma di proprietà del gruppo Expedia, e dall’associazione degli agenti immobiliari “tradizionali” Fiaip. Non solo gli intermediari digitali dunque, ma anche quelli analogici a contestare tempi e modi dell’introduzione del nuovo obbligo. La legge era contenuta nella “manovrina” di primavera, doveva scattare da giugno, con i primi versamenti dei tributi all’Erario a metà del mese successivo, cioè oggi. Ma il codice tributo è arrivato appena due settimane fa e il regolamento dell’Agenzia delle Entrate solo pochi giorni dopo.
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