Il riscaldamento casalingo è la principale fonte di inquinamento

Si è conclusa a Parigi la più attesa conferenza sul riscaldamento globale e sui cambiamenti climatici: Cop 21. Durante la conferenza, alla quale hanno preso parte i capi di Stato e i rappresentanti delle più grandi nazioni al mondo, si è raggiunta la consapevolezza che un aumento della temperature globale oltre i 2 C potrebbe causare cambiamenti climatici radicali in grado di mettere a repentaglio la vita sulla Terra. Il principale gas serra prodotto dalle attività umane è la CO2, anidride carbonica, che rappresenta circa il 75% delle emissioni globali di gas serra. La produzione di anidride carbonica, principalmente legata alla combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio e suoi derivati, gas naturale), è sfruttata per produrre energia elettrica, per riscaldare e per la locomozione. L’unico modo per evitare, quindi, che sul pianeta si inneschino cambiamenti climatici irreversibili e dannosi per l’uomo è quello di ridurre tali emissioni, in modo tale da contenere l’innalzamento della temperatura media globale entro i 2 C entro il 2050. Secondo i dati elaborati da Abbassalebollette.it, startup leader nel settore del risparmio energetico per la casa, il principale responsabile delle emissioni di gas serra nelle città è il riscaldamento domestico. Al secondo posto tra le cause dell’inquinamento da gas serra troviamo la mobilità urbana privata, cioè le autovetture dei cittadini, e al terzo posto la produzione di energia elettrica, con percentuali variabili su tutto il territorio italiano.

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