Ancora troppe barriere architettoniche

Sono oltre 3 milioni in Italia le persone con limitazioni gravi nelle funzioni motorie, sensoriali o nelle attività essenziali della vita quotidiana. Sono in prevalenza le barriere architettoniche che limitano l’autonomia. Le leggi, in realtà, ci sono, ma la piena inclusione sociale è molto distante. Anche in Italia è in vigore dal 2009 la Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Anche chi va in carrozzina ha il diritto di muoversi in piena autonomia e indipendenza. Ma per raggiungere questo obiettivo devono essere abbattuti gli ostacoli che si trovano nell’ambiente domestico, scolastico, lavorativo e per le strade. Edifici inaccessibili per gradini troppo alti all’ingresso e privi di scivolo, mezzi di trasporto pubblico senza pedane o che non funzionano, stazioni dei treni senza ascensori, marciapiedi sconnessi. Negli ultimi tempi si è registrato qualche passo avanti per una maggiore sensibilità al problema ma la strada ancora da fare è molta. Dai dati dell’Istat e del ministero dell’Istruzione si ricava che le scuole italiane continuano ad avere un numero elevato di barriere architettoniche, nonostante siano in aumento gli alunni con disabilità: circa 235 mila nell’anno scolastico 2015. In media 8 plessi su 10 non hanno scale e servizi igienici a norma e in quei pochi ascensori esistenti non sempre è consentito l’ingresso ad una carrozzina. Più diffusi i segnali visivi, acustici e tattili per favorire la mobilità all’interno della scuola di alunni con disabilità sensoriali. Rendere le città più accessibili, precisa una recente indagine dell’Eurostat, è utile a tutti.

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