Bencini: no all’uso di sedi politiche come scudo anti-sfratti
“Esiste ormai l’abitudine, in una forza politica che fa della lotta alla casta la propria bandiera, di mettere le sedi politiche dei parlamentari nell’ abitazione di persone che, ad insindacabile giudizio del parlamentare, hanno subìto un’ingiunzione di sfratto ingiusta. Si utilizza cioè la garanzia dell’ inviolabilità del domicilio del parlamentare per proteggere un inquilino e gabbare così la decisione di un giudice. Si tratta di una giustizia alla Zorro, in cui il parlamentare agisce di fatto al di sopra della legge offrendo una protezione ad personam”. A dirlo è la senatrice dell’Idv Alessandra Bencini. “E poco importa – aggiunge – se la persona in questione è un attivista del movimento o è un cittadino qualsiasi, che la sua storia sia meritevole della nostra piena solidarietà o meno. Si lede in ogni caso il diritto riconosciuto dal giudice di una controparte di riappropriarsi dell’immobile in nome del proprio arbitrario giudizio e a favore di una propaganda volta a far credere che ci siano dei protettori nel Paese pronti a difendere coloro che si sentono perseguitati dalla giustizia, dal sistema, da Equitalia”. “Ma non è forse questo – osserva la parlamentare – un esempio palese di abuso delle garanzie costituzionali, e in quanto tale una vera e propria manifestazione di privilegio di casta che vede il parlamentare arrogarsi il diritto non solo di non rispettare una sentenza ma persino di impedire che questa venga resa esecutiva?”.
SOLO CASACONSUM PROTEGGE LA TUA SPESA E LA TUA FAMIGLIA